viaggiatori, filosofi o sportivi Un viaggio tra i libri di chi ama camminare per pensare, per divertirsi, per conoscere, per allenarsi o per sentirsi libero. On the road, a piedi, con un volume nel sacco per sperimentare emozioni nuove. di Oddina Pittatore |
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La passione per il camminare, non solo come sport ma come filosofia di vita, come modo di viaggiare e come strumento di conoscenza, ha contagiato numerosi scrittori che condividono, nei loro libri, le esperienze con i lettori. ”Una strada - scrive Enrico Brizzi scrittore-camminatore - non domanda altro che essere percorsa"; e in molti hanno deciso di usare i piedi per muoversi a bassa velocità, osservando e pensando, conoscendo in profondità e sperimentando sensazioni antiche, godendo del ritmo lento, a misura di essere vivente. Secondo l’antropologo David Le Breton, (Il mondo a piedi. Elogio della marcia, Feltrinelli), per chi trascorre la maggior parte del tempo seduto, camminare rappresenta la possibilità di riprendere fiato e riattivare la curiosità, è quasi un grido di libertà e di resistenza alla velocità, all’efficienza e alla produttività. La riscoperta del cammino di Santiago ne è l’esempio più evidente: nel 2010, 238.000 persone hanno percorso a piedi tutti gli 800 chilometri, altre 33.000 lo hanno fatto in bicicletta, e decine di migliaia ne hanno attraversato solo una parte. CAMMINARE È UNA FILOSOFIA DI VITA I precedenti filosofici e storici abbondano: dai filosofi peripatetici dell’antica Grecia a Jean-Jacques Rousseau, che pensava che viaggiare a piedi da soli intensificasse la profondità di pensiero, a Henry David Thoreau (Camminare e Walden, ovvero vita nei boschi), la cui scelta anticonformista di camminare e di vivere nella natura ha ispirato i movimenti ambientalisti. Oggi, un grande disegnatore giapponese come Jiro Taniguchi riesce a sintetizzare in un manga (L'uomo che cammina, Panini Comics) l’esperienza di passeggiare osservando intensamente la realtà del momento. Werner Herzog (Sentieri nel ghiaccio, Guanda) ha camminato da Monaco a Parigi, Ollivier Bernard (La lunga marcia. A piedi verso la Cina, Feltrinelli) si è diretto verso l’Estremo Oriente, Sam Miller (Delhi: Adventures In A Megacity, St. Martin's Press) ha scoperto a piedi una megalopoli come Delhi. A seconda degli autori, camminare è un modo per pensare in libertà, per riconquistare la propria identità, per viaggiare scoprendo un territorio con la sua storia e la sua gente, oppure per mettersi alla prova, sfidando le possibilità del corpo. La bibliografia A passo lento è dedicata al piacere del pensiero libero e del viaggio lento passo dopo passo; mentre la sezione Di buon passo presenta una breve selezione di guide agli itinerari più noti e a quelli alternativi. A chi preferisce l’alta velocità della corsa, ponendo l’accento sull’aspetto sportivo e sull’allenamento intensivo ma con la voglia di scoprire la storia di qualche grande maratoneta, è dedicata l'ultima sezione della bibliografia, Di corsa! |
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